Ott 28, 2019
  • Ancora misconosciuta e troppo spesso sottovalutata tra le patologie cardio-vascolari, lo scompenso cardiaco interessa oltre un milione Italiani e fa registrare 190.000 ospedalizzazioni ogni anno, oltre 500 al giorno.
  • Grazie all’innovazione terapeutica, oggi, lo scompenso cardiaco si può però trattare precocemente ed efficacemente. Per questo, è importante il confronto proattivo con tutti gli specialisti di riferimento della salute del cuore.
  • Nell’ambito della Campagna “Ogni Cuore Conta. Soprattutto il tuo”, sarà realizzata una serie di incontri medico-paziente, con ingresso libero per il pubblico, in 15 Centri per lo scompenso su tutto il territorio nazionale, che toccherà questo mercoledì anche Roma.

Roma, 28 Ottobre 2019 – Scompenso cardiaco: poco conosciuto, ma molto diffuso. Questo, in sintesi, il quadro italiano di una patologia cronica e progressiva che – nonostante sia la prima causa di ricovero tra gli ultra 65enni e la prima causa di morte tra le patologie cardiovascolari in Italia1 – rimane una delle meno considerate. Eppure, nel nostro Paese, quasi il 2% della popolazione soffre di scompenso cardiaco (circa 1 milione di persone)2. Inoltre, la prevalenza cresce in maniera esponenziale con l’età: meno dell’1% sino a 60 anni e fino al 20% dopo gli 80 anni3. Motivo per cui lo scompenso cardiaco è considerata una epidemia particolarmente concentrata nell’anziano. I soggetti con diabete sono particolarmente esposti a sviluppare scompenso e la loro prognosi è particolarmente grave. Circa il 40% degli scompensati ha il diabete e la maggior parte dei pazienti con scompenso soffre di molte altre condizioni associate che possono far precipitare le condizioni cliniche e aggravare una prognosi già grave. Ecco quindi l’importanza di un approccio multidisciplinare. Diventa fondamentale continuare ad accrescere la consapevolezza sull’importanza di una corretta prevenzione dello scompenso e di un trattamento tempestivo adeguato.

La campagna “Ogni Cuore Conta. Soprattutto il tuo” ha l’obiettivo di diffondere una maggiore consapevolezza dell’importanza e della severità di questa patologia. Riconoscere i sintomi, imparare a gestire al meglio la propria condizione di paziente non sottovalutando la progressione della malattia, confrontarsi in maniera aperta e proattiva con tutti gli specialisti della salute del cuore per le migliori opportunità terapeutiche in grado di migliorare la propria qualità di vita saranno alcuni dei temi affrontati nel corso dell’incontro medico-paziente che si svolgerà, mercoledì 30 Ottobre, dalle ore 10.00 alle 12.30, presso la Sala Columbus, Presidio Columbus (Via Giuseppe Moscati, 31).

All’incontro sarà presente il Prof. Luigi Marzio Biasucci – Direttore Diagnostica cardiologica non invasiva Columbus, il Prof. Salvatore Di Somma – Professore di Medicina di Emergenza, Università La Sapienza, Roma e direttore scientifico AISC, Associazione Italiana Scompensati Cardiaci, Medici di Medicina Generale ed altri Operatori Sanitari.

Il Prof. Luigi Marzio Biasucci a proposito dell’importanza di continuare a sensibilizzare su questa patologia dichiara: «lo scompenso è una patologia che sta diventando sempre più frequente, basti pensare che, nel corso della vita, una persona su cinque è a rischio di sviluppare scompenso cardiaco che, è attualmente la causa più comune di ricoveri in ospedale imprevisti per le persone sopra i 65 anni, nonché il principale motivo di riammissioni non pianificate. Si tratta, inoltre, di una patologia cronica che colpisce più spesso gli anziani, i cui sintomi e segnali vengono spesso trascurati, perché erroneamente attribuiti proprio all’invecchiamento fisiologico. Proprio i segnali d’allarme tipici dello scompenso cardiaco, quali ad esempio la mancanza di respiro, l’improvviso aumento di peso o la riduzione della quantità di urine, dovrebbero invece spingere tempestivamente dal medico di famiglia o dallo specialista cardiologo. Nel Lazio, si stima che siano almeno 20.000 i pazienti con scompenso cardiaco, ma probabilmente sono molti di più perché la sotto-diagnosi è, purtroppo, ancora una condizione costante. Va sottolineato anche che un gran numero di patologie, a iniziare dai tumori, possono essere causa di scompenso cardiaco, in quanto alcuni farmaci che si utilizzano nelle terapie finiscono per danneggiare il cuore. Per la complessità della situazione clinica rappresentata dallo scompenso cardiaco è fondamentale, quindi, un approccio di tipo interdisciplinare che persegua l’obiettivo di migliorare la qualità di vita e di ridurre le ospedalizzazioni. Oggi, la terapia dello scompenso cardiaco ha fatto molti passi in avanti, sia con l’utilizzo di “devices” come la clip mitralica, i defibrillatori e i resincronizzatori cardiaci, oltre che con farmaci davvero efficaci per il trattamento anche precoce di questa patologia che, auspichiamo, siano accessibili per un numero sempre più ampio di pazienti».

Continuare attivamente a sensibilizzare sui temi dello scompenso cardiaco, malattia cronica severa che progredisce silenziosamente, anche in assenza di sintomi evidenti, esponendo il paziente ad un elevato rischio, ma anche perseguire l’obiettivo di seguire al meglio i pazienti e di prevenirne le criticità sono, da sempre, i principi ispiratori dell’Associazione Italiana Pazienti Scompensati (AISC), partner di Novartis per la Campagna “Ogni Cuore Conta. Soprattutto il tuo”. «La diagnosi precoce e la prevenzione, ma anche l’avere a disposizione una rete efficiente di Centri distribuiti sul territorio e un conseguente accesso alle soluzioni terapeutiche più avanzate, rappresentano gli elementi fondamentali per garantire risultati concreti – sottolinea il Prof. Salvatore Di Somma –. Come Associazione Italiana Scompensati Cardiaci condividiamo l’importanza della conoscenza di una patologia cronica, ancora oggi troppo sottovalutata e, per questo, aderiamo con convinzione ad ogni iniziativa intesa ad evidenziarne i sintomi, la rilevanza della terapia e l’obiettivo di migliori condizioni di vita per il paziente. Lo scompenso cardiaco può essere una patologia invalidante, ma la formazione e l’informazione anche del caregiver e la sensibilizzazione sull’importanza della presa in carico del paziente da parte del sistema sanitario inteso nel significato più ampio del termine, medico di medicina generale, geriatra, medico di medicina interna, cardiologo, altro specialista, infermiere ed assistenza domiciliare, ne fanno la differenza e riducono sensibilmente il ricorso alla ospedalizzazione e riospedalizzazione per situazioni acute».

La Campagna “Ogni Cuore Conta. Soprattutto il tuo”

La campagna “Ogni Cuore Conta. Soprattutto il tuo” ha l’obiettivo di diffondere una sempre maggiore consapevolezza dell’importanza e della severità di questa patologia. Riconoscere i sintomi, imparare a gestire al meglio la propria condizione di paziente non sottovalutando la progressione della malattia, confrontarsi in maniera aperta e proattiva con tutti gli specialisti della salute per le migliori opportunità terapeutiche in grado di migliorare la propria qualità di vita saranno gli asset portanti di questa nuova iniziativa di sensibilizzazione e informazione che, nel corso dell’anno, sarà incentrata sulla realizzazione di incontri ‘medico-paziente’ in 15 Centri ospedalieri.

Le attività previste dalla campagna sono:

  • Incontri medico-paziente in 15 Centri ospedalieri per aumentare la consapevolezza sulla patologia. Eventi aperti al pubblico in cui gli specialisti saranno a disposizione anche per rispondere alle domande dei pazienti e dei loro familiari.
  • Sviluppo di materiali informativi sullo scompenso cardiaco. In collaborazione con gli esperti delle Società Scientifiche e con AISC, sarà realizzato un leaflet per imparare a riconoscere i sintomi e a non sottovalutare i rischi della patologia, distribuito nei Centri per il trattamento dello Scompenso Cardiaco.
  • Pagina Facebook. In cui trovare informazioni sulla patologia, condividere esperienze e seguire le iniziative relative alla campagna: https://www.facebook.com/AscoltailTuoBattitoITA/.

I numeri dello scompenso in Italia

Lo scompenso cardiaco colpisce l’1,7% della popolazione italiana, circa 1 milione di persone. In Italia causa circa 190.000 ricoveri l’anno, che generano una spesa totale di circa 3 miliardi €/anno. Lo scompenso cardiaco è un importante problema di salute pubblica e lo diventerà sempre più per l’invecchiamento della popolazione e il progresso del trattamento delle malattie cardiovascolari (coronaropatie e valvulopatie). Poco conosciuto in generale, lo scompenso cardiaco è la prima causa di morte tra le patologie cardiovascolari in Italia. La mortalità a 5 anni dopo un ricovero per scompenso cardiaco è del 40-50%, 1 paziente su 4 muore entro un anno dalla diagnosi.

Novartis

Novartis sta interpretando in modo nuovo la medicina allo scopo di migliorare e prolungare la vita delle persone. Come azienda tra i leader a livello globale nel settore farmaceutico, utilizziamo tecnologie scientifiche e digitali innovative per creare terapie trasformative in aree che presentano importanti bisogni medici. Impegnati a scoprire nuovi farmaci, siamo stabilmente tra le prime aziende al mondo negli investimenti in ricerca e sviluppo. I prodotti Novartis raggiungono più di 800 milioni di persone su scala globale e lavoriamo per individuare modi innovativi per espandere l’accesso ai nostri trattamenti più recenti. A livello mondiale, circa 130.000 persone di 145 diverse nazionalità lavorano in Novartis.

Ulteriori informazioni su https://www.novartis.com/it-it e https://www.novartis.com. @NovartisItalia è anche su Twitter e LinkedIn.

Riferimenti bibliografici

  1. Dati Epicentro, ISS
  2. Dati studio ARNO
  3. Corrao et al., Burden of new hospitalization for heart failure: a population-based investigation from Italy. Eu. J Heart Failure (2014) 16, 729–736

Disclaimer

Il presente comunicato stampa contiene alcune indicazioni che potrebbero non corrispondere ai futuri risultati. Nel caso in cui uno o più di tali rischi o incertezze si concretizzino, oppure nel caso in cui gli assunti che hanno determinato le anticipazioni dovessero risultare errati, i risultati effettivi potrebbero essere diversi da quelli descritti in questa sede come anticipati, creduti, stimati o attesi.