Farmaci tra costo e valore
La fondazione Corriere della Sera propone un interessante dibattito su un tema centrale nella gestione ‘sostenibile’ della salute pubblica, cioè il rapporto tra valore e costo dei farmaci. L’incontro, in programma il 30 marzo a Milano, si intitola Farmaci tra costo e valore. Impresa, ricerca e accessibilità, e propone un confronto di opinioni tra esponenti del mondo della ricerca, della medicina e dell’impresa privata: vi prendono la parola infatti Giuseppe Remuzzi, coordinatore ricerche dell’Istituto Mario Negri di Bergamo, il clinico Carmine Pinto, Presidente dell’Associazione Italiana Oncologia Medica, e l’Head Region Europe di Novartis Pharma, Guido Guidi.
Già a partire dal titolo, il confronto organizzato dal Corriere suggerisce la complessità e l’articolazione dell’argomento in discussione. Per valutare e ‘quantificare’ il valore di un farmaco è necessario affidarsi a più parametri: l’efficacia terapeutica, in termini di benefici diretti al paziente; i risparmi ottenibili sul medio-lungo periodo, grazie alla migliore gestione delle patologie (a partire da quelle croniche) resa possibile dalle cure più innovative; il valore ‘incorporato’, in termini di investimenti, anni di ricerca, lunghi processi di sperimentazione clinica. In questa prospettiva, è particolarmente utile ascoltare il punto di vista di un’azienda come Novartis, che da un lato svolge da sempre un ruolo di primo piano nell’innovazione farmacologica, sostenendola con importanti investimenti, dall’altro collabora attivamente con istituzioni e strutture sanitarie alla ricerca di soluzioni per la gestione della salute pubblica in grado di conciliare appropriatezza terapeutica e sostenibilità finanziaria.