Malattie trascurate
L'impegno di Novartis per la difesa del diritto alla salute nel mondo si concretizza anche nell’attività di ricerca di nuovi farmaci per curare le patologie che colpiscono soprattutto le popolazioni dei paesi in via di sviluppo.
Il Novartis Institute for Tropical Diseases si occupa di scoprire nuovi trattamenti per la malaria , le malattie da Kinetoplastida (tripanosomiasi africana o malattia del sonno, leishmaniosi e malattia di Chagas) e la criptosporidiosi.
Dal 2000, la Novartis Malaria Initiative, riconosciuta come uno dei più riusciti programmi di accesso ai farmaci, contribuisce attivamente alla lotta contro questa malattia. Dal 2001 ad oggi sono stati forniti oltre 850 milioni di trattamenti di cui, dal 2009, più di 350 milioni nella formulazione pediatrica, sviluppata in collaborazione con Medicine for Malaria Venture. Nel 2017 la Malaria Initiative ha raggiunto quasi 44 milioni di pazienti.
Novartis ha recentemente rinnovato il suo impegno per l’eliminazione di questa patologia con un investimento di oltre 100 milioni di dollari, dedicato alla ricerca e sviluppo di trattamenti di nuova generazione, per ovviare al problema crescente della resistenza ai farmaci attualmente utilizzati.
Inoltre contribuirà all’obiettivo dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) di ridurre la mortalità infantile da malaria di almeno il 90% entro il 2030, ampliando ulteriormente l’accesso agli antimalarici pediatrici e implementando programmi di potenziamento dei sistemi sanitari.
Da gennaio 2018, la Novartis Foundation ha aderito al nuovo Global Partnership for Zero Leprosy. Questa collaborazione si propone di accelerare i progressi verso un mondo libero dalla lebbra.
La fondazione è attiva in questo ambito da oltre 30 anni, con programmi per migliorare l’accesso ai farmaci e ai servizi sanitari oltre a progetti per ridurre lo stigma sociale legato alla malattia, prevenire le disabilità e aiutare i pazienti a reintegrarsi nella società.
Grazie alla donazione delle terapie multifarmaco (MDT) e all’impegno di diversi stakeholder, dal 1981, l’impatto della malattia si è ridotto del 95% a livello globale.
Tuttavia, nell’ultimo decennio, i pazienti di nuova diagnosi erano ancora più di 200.000 ogni anno, tra cui migliaia di bambini, a riprova del fatto che la patologia continua a trasmettersi.
Per riuscire a eradicare la lebbra è necessario un cambio di prospettiva che focalizzi l’attenzione sull’interruzione della malattia.
Grazie alla collaborazione della Novartis Foundation con partner privati e istituzionali, è stata elaborata una nuova strategia che poggia su quattro aspetti fondamentali: la tempestività nella diagnosi e nel trattamento; lo sviluppo di nuovi strumenti diagnostici; l’identificazione delle persone vicine ai malati di nuova diagnosi, per fornire loro terapie preventive; il costante monitoraggio epidemiologico e della risposta ai trattamenti.
Accanto all’implementazione di questa nuova strategia, l’impegno di Novartis prosegue anche lungo i canali già consolidati, che si sono dimostrati efficaci nell’arginare la diffusione della patologia, con l’estensione fino al 2020 della collaborazione con l’OMS per la donazione della terapia multifarmaco (MDT).
Novartis Foundation
Da oltre 30 anni, la Novartis Foundation svolge un ruolo fondamentale nella difesa e nella promozione del diritto alla salute nei paesi più poveri, impegnandosi per uno ‘sviluppo dal volto umano’.
Zambia
In collaborazione con il Lusaka University Teaching Hospital (UTH), il Ministero della Salute dello Zambia, la Pan-African Cardiology Society e il Massachusetts General Hospital (MGH), Novartis promuove la prevenzione primaria della cardiopatia su base reumatica (RHD). La causa scatenante di questa patologia è un’infezione da streptococco che coinvolge le valvole cardiache, deteriorandole e portando a insufficienza cardiaca. Grazie all’utilizzo degli antibiotici la RHD non è più diffusa nelle nazioni sviluppate, mentre si stima che nei paesi poveri siano circa 15 milioni i bambini affetti da questa malattia debilitante e spesso letale. Attraverso questo progetto, 3.000 bambini zambiani, di età compresa tra i 9 e i 10 anni, sono stati sottoposti a screening ecocardiografico e, a coloro i quali è stata diagnosticata la RHD silente, sono state fornite mensilmente le iniezioni di penicillina per prevenire le infezioni da streptococco e il danno cardiaco associato.
Primo centro di ricerca nel continente africano
Con il sostegno della Novartis Research Foundation, Novartis ha avviato una partnership con H3-D, il primo centro di R&S integrato africano, affiliato con l'Università di Città del Capo. L’obiettivo dell’istituto è di formare la prossima generazione di scienziati africani e di lavorare sulle malattie che maggiormente colpiscono le persone in questo continente.